IL TERRITORIO DEL BARBARESCO

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La Zona di origine, La morfologia del terreno, il clima del Barbaresco

Il Territorio del Barbaresco

La zona di origine

In termini puramente formali la zona di produzione del Barbaresco è situata a Nord-Nord-Est della città di Alba e corrisponde amministrativamente ai comuni di Barbaresco, Treiso (parte di Barbaresco fino al 1957), Neive e una striscia di territorio - San Rocco Seno d’Elvio - a sud di Treiso che insiste sul perimetro urbano della stessa Alba. Benché il territorio medesimo sembri di dimensioni ampie, la superficie totale di vigne impiantate a nebbiolo da Barbaresco non è particolarmente grande: poco più di 500 Ha (con esattezza 509 Ha nel 1999), meno del 40% della dimensione del Barolo. Inoltre nel 1997 la superficie coltivata a nebbiolo era di circa 483 ha sul totale di 2441 ha coltivati a vigneto nel territorio del barbaresco, una percentuale che si aggira sul 20% del totale. La scarsa percentuale di tale varietà rispetto alla dimensione globale dell’area vitata non sorprende in quanto il nebbiolo è sì tra le varietà più prestigiose e aristocratiche d’Italia, ma anche una delle più esigenti in fatto di terreni ed esposizione climatica.  

La morfologia del terreno

 La struttura del territorio è formata da una cospicua intelaiatura di lunghe colline, alternate da valli profonde e di media larghezza. Frequenti sono i calanchi, effetto estremamente affascinate del fenomeno erosivo dell’acqua. La zona del Barbaresco dal punto di vista geologico non si differenzia sostanzialmente dalla zona del Barolo. Tutta la zona del Barbaresco è di origine Miocenica (appartiene cioè all’Era Terziaria o Cenozoico) e di formazione marina, ad eccezione delle aree alluvionali di origine Olocenica (Era Quaternaria o Neozoico). Il suolo è costituito prevalentemente da marne calcaree, depositi sedimentari che salirono in superficie con il graduale sollevamento del fondo del mare primordiale che copriva il bacino del Po. Pur omogenea, la zona del Barbaresco si può differenziare in due parti in base ai tipi di terreno prevalenti:

  •  I terreni di Treiso, San Rocco Seno d'Elvio e Neive, a sud del centro abitato, appartengono alle "Formazioni di Lequio" (Tortoniano-Serravalliano), caratterizzate da strati di marne compatte grigie, alternati a strati di sabbia.
  •  I terreni di Barbaresco e la parte di Neive che è addossata a Barbaresco appartengono alle "Marne di Sant'Agata Fossili" (Tortoniano), caratterizzate da marne bluastre calcaree.

Un altro importante elemento, primario per definire qualità e carattere di un’uva come il nebbiolo, così difficile da maturare completamente, con il suo bisogno di procurarsi la massima quantità di calore e irraggiamento solare, è l’altitudine. L’altitudine sul livello del mare è compresa tra 150-450 metri, praticamente la fascia ideale per la coltura della vite a queste latitudini. Ma a questo punto s’impone un chiarimento: deve essere evitata l’identificazione automatica fra bassi livelli e maggior calore, dato che esposizione, posizione dei pendii, presenza o assenza di correnti di vento e configurazione del paesaggio sono anch’essi di importanza fondamentale nel determinare un preciso microclima. È tuttavia interessante notare che le nove località citate come “posizioni scelte” da Fantini alla fine del XIX secolo – Cascina Nuova, Cascina Bruciata, Casotto, Ghiga, Rivosordo, Roncagliette, Manzola, Frattino, Valeirano - rientrano tutte in una fascia abbastanza ristretta di valori di elevazione. Le loro altitudini in metri sopra il livello del mare sono rispettivamente: 278, 321, 316, 210, 260, 334, 219, 260. Tuttavia, senza lasciarsi andare a facili generalizzazioni, la gamma d’altitudine ideale per il Barbaresco sembra trovarsi all’incirca fra i 200 e i 350 metri.  

Il clima del Barbaresco

 Dal punto di vista climatico la zona del Barbaresco ha caratteristiche tipicamente continentali, con inverni che si possono definire rigidi, durante i quali si hanno precipitazioni elevate anche nevose.  Le estati presentano un andamento caldo e umido, mentre le stagioni intermedie sono contrassegnate da piovosità e da sbalzi termici tra il giorno e la notte talvolta rilevanti. Per quanto riguarda le temperature fanno testo i seguenti valori. Inverno +2°, primavera +10°, estate+20°, autunno +10°C.  Le temperature medie oscillano dai 10°C a 25°C, pur toccando punte più elevate in estate e notevolemente inferiori in inverno. Circa le precipitazioni atmosferiche, le piogge sono caratteristiche della primavera e dell’autunno, le nevicate dell’inverno, le giornate di sole e i temporali dell’estate. La piovosità media risulta tra gli 800 e i 900 millimetri annui. I venti sono relativamente scarsi, essendo queste zone “protette” a Sud-Ovest dalle Alpi Marittime e dall’Appennino Ligure.  Neanche le nebbie raggiungono livelli di grande intensità: sono limitate a banchi nebbiosi, prodotti dal Tanaro, che possono raggiungere le colline del barbaresco e colmare le valli.

TERRITORIOCristian Montà